No budget no party? Social media ed emozioni
- 2 Marzo 2018
- Posted by: Patrizia Menchiari
- Categoria CardioMarketing Coinvolgi

Lo sapevi? La maggior parte dei parchi tematici in Italia soffre. Enormi sono i costi per tenere viva l’attenzione con budget di comunicazione importanti ed è sempre più difficile creare una experience memorabile nel tempo della realtà digitale aumentata.
Ma vicino al Lago di Garda c’è un parco didattico per bambini che non conosce crisi. Uno spazio di gioco e di magia immerso in una piccola foresta di querce, dove i più piccoli possono vivere avventure emozionanti nella natura e che ha richieste sono talmente numerose che ci sono lunghe liste d’attesa e parte delle prenotazioni sono dirottate su strutture convenzionate.
Budget di comunicazione? Zero pubblicità, solo tempo e passione virali del team.
Davvero Giocabosco è conosciuto e amato senza aver fatto pubblicità? Nell’agosto del 2017, un violento temporale fece crollare un grande albero sulla struttura. Appena spuntò il sole, Michela Sartori, la titolare, fece un sopralluogo, filmandolo in diretta su Facebook. Mentre riprendeva i danni, Michela iniziò a singhiozzare per lo choc e il dispiacere.
Racconta Michela: “Inizialmente volevo cancellarlo: mi vergognavo. Ma poi ho pensato: questa sono io e non è un segreto che amo Giocabosco come se fosse il mio quarto figlio!”. Beh, il video ha avuto quasi 7000 visualizzazioni e generato centinaia di messaggi di partecipazione affettuosa. “Le tue lacrime mi hanno fatto sentire molto vicina a te. Questo luogo di incanto non può che rinascere più rigoglioso e magari con un’avventura in più da raccontare” hanno scritto sostenitori vicini e lontani.
“La stima, i miei ospiti, me la dimostrano sempre” continua Michela “ma la condivisione di questo momento di sconforto e vulnerabilità, li ha spinti a dimostrare anche una partecipazione che non mi aspettavo proprio! Mi ha contattato persino una mamma che aveva appena partorito, offrendosi di venire a dare una mano. Ecco, non c’è soddisfazione maggiore di sapere di aver lasciato il segno nel cuore delle persone, e di aver costruito una vera e propria comunità.”
Inizialmente nessuno aveva creduto in questo progetto, ma Michela Sartori, imprenditrice e madre di 3 figli, era certa che realizzare il suo sogno avrebbe soddisfatto un bisogno molto sentito!
Dalla sintonizzazione con i bisogni del pubblico è nata poi la app Family Point, un immenso e comodissimo database geo-localizzato di migliaia di parchi, ristoranti e attrazioni “family friendly”.
Il cuore della strategia di Giocabosco è il coinvolgimento (uno dei sei punti del modello CardioMarketing)
Giocabosco è naturalmente un’attività ad altro tasso di coinvolgimento, poiché poche cose emozionano come il tempo libero passato con i bambini in un ambiente magico e naturale. Ma la magia si fonda su una filosofia improntata all’accoglienza e alla partecipazione: cosa fai è importante, ma come lo fai fa la differenza!
I principali fruitori della customer experience sono ovviamente i bambini. Indossati il cappello rosso e il giubbotto blu da gnomo, i piccoli diventano protagonisti di una storia: dovranno proteggere animali e natura con l’aiuto delle Fate. Un percorso di gioco e fantasia per imparare l’educazione ambientale e il piacere di collaborare per raggiungere un obiettivo.
Per genitori ed educatori, invece, l’esperienza inizia prima della visita. Si cerca di creare una forte connessione emotiva fin dall’iscrizione. Chi prenota la gita, per lo più telefonicamente, ha tante domande e qualche ansia (il tempo? i pony?), e va rassicurato, informato, invogliato. Servono empatia e un atteggiamento disponibile e professionale, che viene molto apprezzato. Durante la visita, il personale fa di tutto mettere a suo agio anche i grandi, a cui sono dedicati il bar con i giornali o l’area barbecue.
E poi servizi utili, attenzione all’ambiente, correttezza, la banca del libro, suggerimenti per pic nic senza plastica…
Dalla passione contagiosa del team nascono tante belle relazioni personali. I clienti diventano fan e li rendono partecipi di momenti speciali per una famiglia, come quando vengono a festeggiare un compleanno o un piccolo decide di lasciare il suo ciuccio agli Gnomi. Gli affezionati clienti scrivono a Michela dalle vacanze mandando suggerimenti e idee, e sono i più credibili testimonial quando raccontano di Giocabosco sui social media.
La comunicazione esterna ha sempre avuto budget ridottissimi: un semplice sito fai da te, la pagina Facebook.
Ma la titolare ci ha sempre messo la faccia, fin da quando si vestiva da fata, e ha cercato di trasmettere la sua unicità e la passione che anima tutto il team di Giocabosco.
Dove non arrivano i soldi possono funzionare ancora la narrazione, la condivisione di una fiaba e di valori positivi come la natura e l’amicizia?
Ne parleremo il 9 marzo al corso Lovely social media & storytelling. Ci sarai?
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.